FOIBE UN'ALTRA VERITA'

Ogni anno accade piu' o meno la stessa storia, a febbraio le celebrazioni  della "giornata del ricordo"sulle foibe diviene momento dove volano contestazioni ed insulti a causa di quel revisionismo storico ormai completamente sdoganato.
Rileggere la storia , ma soprattutto rileggerla dall'inizio sarebbe buona cosa soprattutto per le nuove generazioni. 
La storica ricercatrice Alessandra Kersevan spesso, durante le sue presentazioni ha subito pressioni, contestazioni ed insulti di ogni tipo, alcune sedi Anpi per aver "osato" parlare di foibe hanno fatto scoppiare feroci polemiche.
Nelle foibe finirono migliaia di persone ,esecuzioni sommarie perpetrate dai partigiani slavi nei confronti di italiani fascisti dal 1943-45 .La guerra è sempre guerra, la violenza genera sempre altra violenza, per comprendere la situazione bisogna tornare a quanto accadde prima, quando la pulizia etnica fascista arrivo' a creare i primi campi di lavoro, dove torture e quant'altro nei confronti delle popolazioni locali non vennero a mancare-
Molti persero la vita ma nessuno li ricorda.
 "Ricordo che a Trieste e in Istria tra il 1919 e il 1922 i fascisti assaltarono decine di centri culturali sloveni e croati, che incendiarono e distrussero le sedi sindacali, le cooperative contadine, le redazioni dei giornali operai e le tipografie; che furono
aggrediti, picchiati e assassinati decine di militanti politici e cittadini “slavi”; dopo il golpe del 1922 le violenze fasciste divennero “legali” e fu pianificata una “bonifica etnica” attraverso la chiusura delle scuole slovene e croate, i licenziamenti indiscriminati, gli espropri delle terre fino ad arrivare all'italianizzazione forzata dei
cognomi e dei toponimi;
Ricordo che dal 1941, anno della guerra italiana alla Jugoslavia, e per tutti i 29 mesi dell'occupazione dell'esercito italiano non ci fu villaggio dei territori occupati che non avesse avuto case bruciate o raso al suolo con migliaia di deportati e fucilati;
Ricordo che nel 1943 la repressione nazifascista dell';insurrezione popolare in Istria costò 10000 vittime e che in totale i morti dell'occupazione italiana in Jugoslavia furono oltre 200000, che migliaia, soprattutto vecchi e bambini, morirono di fame e
malattie nei campi di concentramento italiani e per loro non c'è nessun “giorno del ricordo”;
Ricordo che a tutto questo i popoli della Jugoslavia dovettero ribellarsi e fu in questo contesto che avvennero le uccisioni di fascisti e collaborazionisti che vanno sotto il nome di “foibe” e che si creò il clima in cui maturarono eccessi e vendette personali;
Ricordo che l'Europa fu libera grazie al sacrificio dei partigiani (tra cui molti comunisti) e che l'Italia è una Repubblica nata dalla Resistenza." A. Kersevan

Coloro che oggi si inalberano, non vogliono sentir parlare di comunisti, son sempre quelli che forse conoscono poco la nostra storia, poichè proprio un comunista come Palmiro Togliatti ,attraverso la famosa amnistia del 1946 grazio' migliaia di criminali fascisti,facendo archiviare processi ancora in corso.Il colpo di spugna beneficio' parecchi collaborazionisti, torturatori di partigiani e cacciatori di ebrei-
Le porte si aprirono anche per molti resistenti in attesa di giudizio, a cui pero' non venne riconosciuta l'immediata libertà ma la detenzione in strutture manicomiali ,privati di ogni diritto e destinati ad esser dimenticati da tutti. Cosi' anzichè processare chi si era macchiato dei peggiori crimini contro l'umanità, si preferi' regalare la libertà con la possibilità di riprendere posizioni di comando importanti.
Il risultato odierno non poteva che esser questo, cosi' attraverso la rete dei social , chi osa parlare di foibe in altro modo è completamente subissato dai peggiori insulti e minacce, quasi facendo a gara contro il "comunista" di turno. Commenti allucinanti,personaggi che attraverso l'utilizzo di una tastiera si sentono leoni pronti all'attacco.
Un passato con cui non si ha finito di fare i conti, dimenticando che proprio una buona fetta di comunisti porto' la libertà in un paese devastato da una guerra mondiale e da oltre vent'anni di feroce dittatura. Il fastidio prosegue ancora oggi, guai a ricordare i comunisti!
Una costante a cui ci si deve opporre facendo conoscere il piu' possibile quanto accadde alle giovani generazioni, i nuovi fascismi sono in atto da tempo, proprio attraverso esternazioni come le intimidazioni e minacce in rete. 
Il passato è ancora presente, facciamo si che non diventi futuro -


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