VENEZUELA LA UE RICONOSCE GUAIDO' QUALE PRESIDENTE

Grande la vergogna di una UE che riconosce in Guaido' il nuovo Presidente del Venezuela, delegittimando cosi' le ultime elezioni in cui il popolo stesso aveva rieletto l'attuale Nicolas Maduro.
439 voti a favore, 104 contrari e 88 astensioni hanno decretato il riconoscimento del golpista Juan Guaido' autoproclamatosi il giorno 23 gennaio 2019-
"L'Italia non riconosce l'autoproclamato presidente del Venezuela Juan Guaidò. E' stato il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano (M5s) a dichiararlo spiegando che "si chiama principio di non ingerenza ed è riconosciuto dalle Nazioni Unite
"Siamo totalmente contrari al fatto che un Paese, o un insieme di Paesi terzi, possa determinare le politiche interne in un altro Paese. Oggi il più grande interesse che abbiamo - ha aggiunto Di Stefano - è quello di evitare una nuova guerra in Venezuela. Stesso errore che è stato fatto in Libia oggi riconosciuto da tutti. Dobbiamo evitare che succeda lo stesso in Venezuela".

 Solo la SE si è dichiarata contraria e ci domandiamo ancora una volta dove sia andata a finire la paventata democrazia quando una qualsiasi persona ,sia in grado di spodestare immediatamente con l'aiuto di forze esterne chi è stato legittimamente eletto.
 Potere al Popolo chiede che l'Italia si dissoci apertamente nel comunicato uscito oggi prima della votazione .
Come ha affermato l’ambasciatrice della Repubblica Bolivariana del Venezuela presso l’UE, Claudia Salerno Caldera, non si tratta di esprimere o meno apprezzamento verso il legittimo governo di Maduro – la differenza di vedute è il sale della democrazia, ma di rispettare il diritto internazionale, la democrazia e l’indipendenza dei popoli. Potere al Popolo!, schierato al fianco del presidente Maduro e della rivoluzione bolivariana, chiede al governo italiano una aperta dissociazione dalla guerra mossa contro il Venezuela. Il nostro paese dovrebbe promuovere una diplomazia di pace, schierarsi contro le ingiuste sanzioni e il furto delle ricchezze venezuelane (come quello di cui si è resa protagonista la Bank of England) che vanno a colpire il popolo venezuelano, promuovendo invece il rispetto del diritto all’autodeterminazione. L’Italia dovrebbe partecipare e promuovere la conferenza internazionale di Montevideo del 7 febbraio, convocata da Messico e Uruguay, contribuendo a un dialogo costruttivo che miri alla pace e non, al contrario, a far tornare il Venezuela nell’orbita del gigante statunitense, sempre pronto a far sprofondare i propri artigli nella carne viva dei popoli del mondo.


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