DIRITTI CIVILI E DIRITTI SOCIALI DEVONO ANDARE DI PARI PASSO!

Diritti civili che devono proseguire assieme a diritti sociali, contestare quando è il momento, dalla forza giovane di Potere al Popolo parte il messaggio di chi no ce la fa, di chi subisce situazioni inverosimili come tante donne , dallo sfruttamento sui luoghi di lavoro, alle brutalità cui le mogli,le madri, le giovani sono sottoposte ogni giorno. La voce di chi non ha piu' diritti ' quella di Potere al Popolo, oggi c 'è stata, in una Milano da bere solo per pochi.

QUALI DIRITTI PER LE DONNE IN ITALIA? LAVORO, SANITA’ PUBBLICA E UGUAGLIANZA SOSTANZIALE!
  Oggi pomeriggio Emma Bonino terrà una lezione sui diritti e i doveri delle donne: come Potere al popolo! non accettiamo che un personaggio simile venga a fornirci risposte e soluzioni su temi che noi, a differenza sua, viviamo sulla nostra pelle ogni giorno. Non solo, Emma Bonino va contestata per le sue posizioni a favore delle politiche di austerità europee, delle liberalizzazioni e dello smantellamento del welfare state che tanto danno hanno prodotto e ancora producono ai lavoratori di questo paese e ancor di più alle lavoratrici, che in quanto donne, mogli e madri, subiscono uno sfruttamento ancor più brutale e una condizione ancor più difficile.
La signora Bonino si è qualificata negli anni per il trasformismo che l’ha fatta passare con facilità da uno schieramento all’altro, da Berlusconi al PD, l’ha portata a mescolarsi con la peggior feccia fascista. Eletta in Europa con la lista Bonino non ebbe infatti problemi a stare nello stesso gruppo di Lega e Fiamma tricolore, così come a fare da sponda al PD con la lista +Europa che non ha raggiunto nemmeno le firme necessarie per candidarsi alle politiche dello scorso anno. Emma Bonino vive di una fama da femminista che risale alle battaglie degli anni 60 e 70 per la liberalizzazione dell’aborto condotte coi Radicali e ha ancora tra molti la nomea di persona di sinistra per le sue dichiarazioni a favore dei diritti civili e della liberalizzazione delle droghe leggere, dichiarazioni, perché di battaglie ne ha condotte in proposito ben poche. Peraltro, le stesse battaglie sui diritti civili degli anni 60 e 70 si saldavano a quel movimento di lotta dei lavoratori che ha portato a conquiste epocali sul fronte del lavoro; le stesse conquiste che oggi sono state smantellate grazie alla flexsecurity e alle politiche europee del lavoro tanto decantate dalla Bonino. La realtà dei fatti è che dietro la patina dei diritti civili, Emma Bonino è sempre stata una fautrice della distruzione dei diritti sociali, una liberista feroce, sempre pronta a sottostare ai diktat guerrafondai degli USA, che nulla c’entrano con una cultura femminista e a favorire le politiche di affossamento e impoverimento delle classi popolari. In che modo Emma Bonino intendeva difendere i diritti delle donne non occidentali andandole a bombardare a casa loro? Dei diritti di queste donne “altre” evidentemente le è sempre interessato ben poco…. Assistiamo poi, anche in questo caso, all’ennesima fiera dell’ipocrisia: vediamo la signora Bonino indignarsi per l’abbandono di 49 migranti in mare, per il mancato rispetto di diritti umani fondamentali, ma anche in questo caso non possiamo fare a meno di ricordare che le guerre da lei sostenute negli anni passati hanno costretto migliaia di persone a scappare dal proprio paese.
Ma anche qui da noi ci sembra che la sua battaglia antisessista riguardi solo le donne delle classi più ricche, in linea con la vulgata giornalistica classica, che osa affrontare il tema della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro solo con riferimento alle donne manager e alle professioni più qualificate, guardandosi bene dal rivendicare maggiori diritti per operaie, badanti, cameriere; in definitiva, una prospettiva sempre sfacciatamente classista. Senza rivangare le passate proposte di questa signora, basti guardare il programma di +Europa per le europee: si parla di proteggere le lavoratrici e i lavoratori non con un sistema di welfare pubblico, ma con la formazione e la flexsecurity, che ben sappiamo altro non essere che il paravento della precarietà più feroce. Le ricette di rilancio del paese sono a base di liberalizzazioni, aumento dell’età pensionabile, incremento e ulteriore deregolarizzazione del libero mercato, il tutto condito in una salsa europeista che non solo non mette in discussione le politiche che stanno soffocando il continente e soprattutto i paesi del sud come l’Italia e le sue classi popolari, ma addirittura chiede una struttura federale in stile USA con un aumento della governance europea sui paesi membri. Il contorno di diritti civili (fecondazione assistita, per fare un esempio) e di antiproibizionismo, sono solo una cornice che vuole attirare chi confonde una visione liberale dei diritti con una visione sociale.
Le donne di questo paese sono sottopagate, sfruttate, si occupano dei figli e degli anziani. Grazie alla riforma Fornero vanno in pensione come gli uomini e si preparano ad andarci in base all’aspettativa di vita. La gravidanza è poco tutelata, trattata come un affare personale e non come l’inizio di un percorso essenziale per la crescita sociale di un paese. Il diritto all’aborto è costantemente attaccato e nel frattempo si è smantellato pezzo, pezzo tutto l’impianto preventivo della 194, quello che voleva fare in modo che le donne non si trovassero a dover fare quella scelta, che come donne rivendichiamo comunque come il diritto di gestione libera ed autonoma del nostro corpo e della nostra vita. Il femminismo della Bonino, come il suo antirazzismo di maniera, che nei programmi elettorali si traduce in proposte di legge che vogliono accogliere braccia per il mercato del lavoro e non donne e uomini, perciò non ci interessano e non servono alle donne e agli uomini di questo paese.
Le donne e gli uomini italiani e migranti hanno bisogno di scuola, casa, lavoro, protezione sanitaria, garanzie di reale parità nei tempi di vita, di cura, di lavoro, a stipendi sicuri e dignitosi, che non siano caratterizzati dal gender-gap che tutte e tutti conosciamo. Siamo davvero stanchi di vedere svendere la dignità della lotta antisessista al migliore offerente: Emma Bonino non è la prima né l’unica oggi a riempirsi la bocca con la difesa dei diritti civili per poi attaccare costantemente quei diritti sociali senza i quali anche i primi perdono di contenuto e sostanza. Sappiamo bene che l’attuale contingenza politica, lo sdoganamento più totale di forme esplicite di odio e violenza può permettere a personaggi come Emma Bonino di presentarsi come “diversi”, sinceramente democratici, a volte persino “di sinistra”, ma siamo altrettanto consapevoli che, oltre alle dichiarazioni di intenti, i fatti parlano chiaro e ci raccontano una storia ben diversa, quella che abbiamo vissuto noi sulla nostra pelle negli ultimi anni: privatizzazioni dilaganti, compressione dei diritti dei lavoratori, bombardamenti per “portare la democrazia”.
Le donne e gli uomini di PAP questo rivendicano e per questo contestano una lezione che, con il suo contorno di offerte e aperitivi a pagamento altro non è che un incontro di finanziamento della campagna elettorale di questa triste figura della peggior politica di destra italiana.


Commenti

Post popolari in questo blog

LA NOSTRA RISPOSTA A MATTEO SALVINI

CONSULTORI ARGOMENTO ELETTORALE?

PADERNO RISULTATI ELETTORALI SCONTATI